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Nel 2010, in Italia, 341 studenti si sono laureati in Ingegneria frequentando un corso di laurea on line, mentre, nello stesso anno, gli iscritti complessivi nei corsi di laurea in Ingegneria, sia triennali che specialistici, proposti dalle Università telematiche (Guglielmo Marconi, Uninettuno ed eCampus) hanno superato le 4mila e 400 unità.

I laureati in Ingegneria delle Università telematiche sono in prevalenza laureati di primo livello anche se non mancano i laureati specialistici e magistrali; in quattro anni (2007-2010) le tre Università telematiche con corsi di Laurea in Ingegneria hanno “sfornato” 1.232 laureati in Ingegneria di cui 1.065 di primo livello e 167 magistrali/specialistici.

La laurea telematica rappresenta, dunque, una opzione possibile, anche in Italia, per chi intende intraprendere un corso universitario in Ingegneria. In pochi anni le 3 Università telematiche citate hanno attivato una facoltà di ingegneria o una facoltà tecnico-ingegneristica arrivando a proporre complessivamente 19 corsi di laurea in ingegneria.

Rispetto alle facoltà d’Ingegneria on line, il CNVSU ha avanzato fortissime riserve circa l’effettiva capacità di garantire agli studenti un numero congruo di personale docente adeguatamente qualificato e l’utilizzo delle necessarie strutture tecniche di supporto (laboratori etc). Tali osservazioni non hanno in alcun modo ostacolato né gli accreditamenti dei corsi in ingegneria e delle Università né tantomeno hanno disincentivato le iscrizioni ai corsi di laurea in Ingegneria o impedito agli studenti di laurearsi.

Si tratta di una “anomalia” che deve essere affrontata urgentemente dal Ministero, nell’ambito della definizione del previsto regolamento per le Università telematiche.

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