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La Rete delle Professioni Tecniche, attraverso una lettera firmata dal Coordinatore Armando Zambrano, ha risposto all’editoriale del prof.Ernesto Galli della Loggia, pubblicato sul Corriere della Sera lunedì 15 settembre. Questi aveva annoverato la regolamentazione delle professioni ordinistiche e “la chiusura corporativa degli ordini professionali” tra gli obiettivi e gli ostacoli che si frappongono al disegno riformatore avviato dal Governo del Presidente del Consiglio Matteo Renzi.

“Il prof. della Loggia – scrive Zambrano - dimentica che le professioni ordinistiche sono state già oggetto, negli anni 2011-2012, di un radicale intervento riformatore. Questo ha comportato la definitiva abrogazione delle tariffe; l’introduzione dell’obbligo dell’aggiornamento professionale continuo e dell’assicurazione professionale; l’obbligo della definizione di un preventivo di massima, propedeutico all’avvio dell’esecuzione della prestazione; la liberalizzazione della pubblicità informativa;  la terzietà degli organismi disciplinari attraverso la loro separazione dagli organismi amministrativi elettivi degli Ordini e Collegi. A ciò si aggiunga l’assenza di limiti all’accesso (presenti solo per la professione di notaio), un sistema elettorale fondato sulle preferenze e l’incandidabilità dopo due mandati, un sistema previdenziale totalmente autofinanziato che garantisce un sostenibilità a 50 anni”.

“Gli ultimi interventi riformatori – prosegue Zambrano - pongono l’Italia all’avanguardia, nel panorama europeo e mondiale, per la regolamentazione delle professioni. Interventi che hanno comportato costi e oneri aggiuntivi non indifferenti in capo ai professionisti (soprattutto per quanto concerne aggiornamento continuo e polizza professionale), in un contesto che vede i redditi professionali in drammatica contrazione”.

Il Coordinatore della RPT sottolinea come “i professionisti, in particolare quelli tecnici, non solo non si sono frapposti né hanno fatto barricate contro la loro introduzione, ma attendono da tempo il completamento del disegno riformatore con l’emanazione del Testo Unico che deve raccogliere le disposizioni aventi forza di legge non abrogate, nonché la modifica delle disposizioni che regolano la costituzione delle Società tra Professionisti (STP). La possibilità di organizzare la propria attività in forma societaria è, infatti, imprescindibile per poter operare in un mercato dei servizi professionali sempre più affollato e competitivo”.

Zambrano, inoltre, ricorda come i professionisti italiani attendono che - come già accade in Europa - Parlamento, Governo ed Enti locali li coinvolgano, ad esempio, nelle attività di programmazione e progettazione degli interventi finanziati con i fondi europei. Garantendo ad essi una “parità di trattamento”, rispetto agli altri operatori economici e ascoltandoli, quando, come ha fatto la Rete delle Professioni Tecniche, elaborano proposte di semplificazione incentrate sul principio di sussidiarietà.

“Un cambiamento di approccio – conclude Zambrano - che sarebbe reso più agevole se anche i media guardassero agli Ordini professionali alla luce dei profondi rivolgimenti che hanno interessato questo importante comparto dell’economia nazionale negli ultimi anni”.

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