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La Commissione Bilancio del Senato ha approvato mercoledì l'emendamento delle relatrici alla Legge di Stabilità che equipara i liberi professionisti alle Pmi ai fini dell'accesso ai fondi strutturali europei Fse e Fers. Si tratta di un successo che va ascritto soprattutto ai rappresentanti delle professioni ordinistiche che da anni si sono battute in tal senso, chiedendo anche ed ottenendo l'apertura di un tavolo di lavoro per i finanziamenti dei professionisti presso il Ministero dello Sviluppo Economico.

“Accogliamo questa equiparazione con estrema soddisfazione – ha dichiarato Armando Zambrano, Coordinatore della Rete delle Professioni Tecniche -. La chiedevamo da tempo, anche sulla scorta della normativa europea che invita i singoli stati ad equiparare i professionisti alla più ampia categoria di operatori economici, ai fini di consentire l'accesso ai finanziamenti anche europei".

L’emendamento all’articolo 40 delle relatrici Zanoni e Chiavaroli prevede, dopo il comma 17, il 17 bis che recita tra l’altro:

“I Piani operativi POR e PON dei fondi FSE e FERS, rientranti nella Programmazione dei fondi strutturali europei 2014/2020, si intendono estesi anche ai liberi professionisti, in quanto equiparati alle Pmi come esercenti attività economica, a prescindere dalla forma giuridica rivestita (…), come destinatari a tutti gli effetti dei fondi europei stanziati fino al 2020, sia diretti che erogati tramite Stati e regioni”.

Anche l’Italia, quindi, si adegua alle direttive espresse dalla Raccomandazione della Commissione Europea del 6 maggio 2003/361/CE e dal Regolamento UE n. 1303/2013.

“La struttura economica del Paese sta cambiando, è necessario che le politiche economiche facciano altrettanto – ha aggiunto Zambrano -. Dopo questo successo, per noi ora si apre una partita molto importante perché i POR e i PON ad oggi prevedono misure in via esclusiva tarate sulle imprese di tipo industriale e di servizi. Tutto questo dovrà cambiare”.

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